Era da tempo che desideravo una sessione immersa in uno scenario un po’ atipico per un fotografo di bambini: una roccia, o meglio, una vera montagna a picco sul mare, in un giornata di calma liquida e dai colori metallici.
Non so voi, ma io immagino uno scenario o un set e subito dopo un volto, sempre idealizzato. E lo fisso a quel set immaginato, come in un legame indissolubile.
E aspetto, pazientemente, che arrivi il bambino giusto.
Quest’estate, nell’attesa, ero più volte andata a visionare quel versante del Monte Argentario, proprio a picco sul mare.
Lo avevo controllato in diverse ore del giorno ed in diverse condizioni metereologiche.
E quest’anno ne abbiamo avuto un’ampia scelta: vento, pioggia, grandine, bufera… ognuno di noi le ha viste tutte, su e giù per l’ Italia.
Desideravo una bambina particolare. Bella sicuramente, ma non solo. Volevo un contrasto forte tra set ed elemento umano: tanto più forte e duro doveva essere reso il primo, tanto più delicata ed eterea doveva essere la bambina.
E dopo ferragosto, la bambina arrivò. E quando la vidi davanti a me, insieme alla sua mamma, non potevo credere ai miei occhi.
Era semplicemente perfetta, nella sua delicata bellezza, nei suoi modi aggraziati e gentili, nello charme che regalava ad ogni suo gesto o movimento.
Lo confesso: ho perso la testa per questa bambina. Come fotografa e come mamma-mancata…. di femmina!
Ora il problema che si presentava era quello di spiegare ad una mamma straniera, in una lingua straniera, che avrei fatto un doppio shooting: uno “normale” per fare contenta una mamma “normale” ed uno “anormale” per fare contenta una fotografa “anormale”.
Mostrai alla mamma la roccia che avremmo dovuto raggiungere a piedi (e lei sbiancò).
Le descrissi i colori che immaginavo per quello scatto ( e lei quasi si convinse).
Le spiegai che era necessario un giorno di maltempo e calma piatta (e lei mi guardò perplessa).
Ma, alla fine, disse: “ok, ma ne facciamo anche altre in giardino, vero?”
I giorni delle sessioni, tutto era stato concordato fin nel dettaglio, dall’abbigliamento agli accessori. Generalmente non amo lasciare carta bianca ai genitori sugli outfit perchè loro non possono immaginare cosa io ho in testa per ritrarre i loro figli.
Ed un outfit sbagliato può rovinare l’immagine per il mio portfolio professionale ed artistico.
Mi ero raccomandata sugli accessori per i capelli, perchè solitamente le bambine hanno mollettine o cerchietti un pò così come capitano.
E se non sono adatte all’abito, preferisco di gran lunga una bambina tutta scapigliata ad una super composta dalle mollettine sbagliate.
Ma certo non potevo immaginare una trousse in stoffa piena di mollettine in nastro gros grain in tutti i colori possibili. Le mollettine per capelli più belle che io abbia mai visto, in tutta la mia vita.
So che la mamma le compra in un sito web inglese ed appena lo avrò lo condividerò sulla mia pagina Facebook, come faccio sempre per tutte le mamme fashion che mi seguono, quando trovo qualcosa di veramente speciale per i bambini.
E non vi descrivo i cerchietti…..in seta….una roba da perdere letteralmente la testa.
Il resto giudicatelo voi: ho cercato di rendere entrambe le sessioni fotograficamente interessanti e rassicuranti allo stesso tempo.
Ho voluto interpretare questa meravigliosa bambina con tante inquadrature diverse.
Mi dispiace mostrarvene solo una piccola parte ma non amo i blog fotografici con 40 immagini allegate ad un unico articolo, come fossero cartucciere di proiettili, tutti sparati nella stessa sessione.
Ma vi assicuro: avrei scattato per lei ancora e ancora e per tutta l’estate!
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