Aspettare un bambino, per una donna, significa conoscere l’Amore Assoluto, quello che viene e verrà prima di tutto. Per tutta la vita.
Per una coppia significa iniziare un lungo viaggio d’amore, un viaggio senza ritorno, che avrà momenti bellissimi ma anche molto faticosi.
Un percorso di vita insieme che sarà scandito da ritmi vuoti e ritmi pieni, in perfetta sintonia.
Un viaggio appagante, senza dubbio. Spesso con panorami mozzafiato ma anche radure più nascoste dove si annideranno dubbi, perplessità ed aspetti fino a ieri sconosciuti. Sentieri da esplorare insieme, dove il confronto nostalgico con ciò che si era e ciò che si è, sarà garantito a tutti ed inizierà sempre con un puro e semplice “ma ti ricordi quando…”
Come fotografare donne in gravidanza? In questi anni, ho avuto il piacere infinito di aver conosciuto tante coppie in attesa. Le ho viste entrare nel mio studio timidamente. Poi raccontarsi, a piccoli passi, davanti alla colazione di benvenuto che preparo per loro, con caffè e piccoli croissant. E’ bello per me sapere come si sono conosciuti, quanto tempo hanno vissuto liberi ed innamorati prima di sentire che fosse giunto il momento di mettersi da parte per fare spazio ad un nuovo e purissimo amore che di spazio ne prenderà tanto e per sempre. Senza restituirlo mai.
Davanti a quella piccola colazione insieme, li ascolterei raccontarsi per ore, ma il lavoro più bello del mondo ad un certo punto mi impone uno stop e mi chiede di entrare in azione per trasformare la loro storia ed il loro amore, in immagini.
Ed ogni coppia è a se. Non ne esiste un’altra uguale. Ogni coppia in attesa, raccontandosi in quei primi attimi, inconsapevolmente mi consegna la chiave per interpretarla fotograficamente.
Non sono mai riuscita a ritrarre due coppie nello stesso modo. Ma non ho neanche mai provato a farlo, in verità. Credo sia impossibile per me: ricevo troppi segnali, da dentro e da fuori, fin da quei primi attimi insieme, che ci portano tutti troppo lontano. E’ come se ricevessi due passeggeri in una piccola navicella spaziale, ed insieme a loro……io parto.
Spesso, perdo anche la nozione del tempo e mi dimentico di atterrare dopo le due ore canoniche dello shooting. Ogni coppia mi lascia qualcosa e sento il dovere di restituire questo dono, interpretandola.
Quando ho conosciuto questa coppia, ho avuto immediatamente una sensazione di calma e di quiete interiore. Ma soprattutto di luce. Sensazioni difficili da spiegare. Non era solo nella pacatezza delle loro voci, nè nel ritmo equilibrato delle loro parole o dei loro gesti. Era qualcosa di molto più profondo, che nasceva dalla purezza dei loro occhi.
Ho sentito che potevano essere raccontati solo avvolti da un bianco totale. E quando dopo un mese circa mi hanno portato il loro bambino, ricordo di aver sorriso per il senso di burla che avevo davanti ai miei occhi: a tanto equilibrio, misura e pacatezza Madre Natura aveva risposto con un bambino di una grandezza e bellezza veramente esagerate! Un vero tesoro anche di bontà, che ha dormito e mangiato per tutto il tempo della sessione.
Ed ovviamente, anche per lui, un set nella purezza del bianco totale.
Ho voluto raccontare questo doppio shooting, con poche immagini. Chi mi conosce sa che non amo annoiare mostrando tutta la sessione ma preferisco selezionarne solo alcune. E soprattutto preferisco raccontarla anche con le parole. Perchè per una fotografa, descriverla solo con le immagini è troppo facile. E le emozioni che io ricevo, da una singola sessione, possono prendere vita solo con le parole.
Martedi, questa mamma ritirerà tutto. Ed un pezzetto di me andrà via con lei, nella loro casa. E si fermerà nella sua stanzetta.
E posso solo immaginare la faccia che LUI farà, quando un mattino si alzerà in piedi nel lettino e scoprirà, sopra la sua testa, tutta la sua esagerata bellezza.
È sempre fonte d’ispirazione leggere le tue parole… Grazie Roberta… splendide Fotografie.
Un abbraccio