Nel mio studio fotografico a Roma, una sessione neonato deve essere prima di tutto un’esperienza che i miei genitori conserveranno nel cuore. Per sempre.

Prima di consegnare immagini uniche del loro bambino, sono importanti per me le sensazioni che i genitori provano osservandolo mentre si lascia andare al sonno tra le mie mani, per poi assumere espressioni nuove sotto i loro occhi, attraverso posizioni naturali che ne esaltano tanti dettagli fisici, mai notati prima.

Quando la sessione inizia, sono concentrata sulle tecniche di addormentamento: coccole, massaggio morbido, leggero e rilassante su fronte e tempie, temperatura calda e costante finché la posizione non viene raggiunta, sempre sotto la copertina.
Loro mi guardano in estasi, cercando di carpire tutte le tecniche. Alcuni mi chiedono il permesso di filmarmi, mentre li addormento. Poi studiano tutti i passaggi quando uso la tecnica del wrapping per fasciarli, calmarli ed addormentarli dolcemente.

Glieli concedo, questi piccoli “tutorial”, perché so che gli serviranno e li riprodurranno a casa, portandosi via un pezzettino di me.

Quante volte ho ricevuto questo tipo di messaggi, una volta tornati a casa:

“L’ho fatto anch’io ed è vero: dorme da due ore! Grazieeeeee”.

Eppure, una sessione neonato è molto più di questo esercizio di tecnicismi per me. Soprattutto inizia molto, molto prima che arrivino i neo genitori.

Lo studio deve essere caldissimo e per questo motivo accendo il riscaldamento al massimo, almeno due ore prima.

Posiziono il bean bag vicino alla finestra perché adoro la luce naturale per la prima parte della sessione, quella del flusso di pose. Scelgo i colori del set e delle fasce che avvolgeranno il bambino, dopo averne concordato la scala cromatica con i genitori, qualche giorno prima.

Accendo la candela profumata alla lavanda e camomilla e diffondo una colonna sonora molto rilassante per accoglierli.

Poi si passa al rumore bianco, che è risaputo essere estremamente calmante per i neonati, e non soltanto: infatti i miei genitori a volte si addormentano sul divano mentre posiziono e fotografo il loro bambino.

Notti insonni meritano almeno un paio d’ore di accoglienza speciale.
Tutti gli snack e le bevande calde o fredde sono a loro disposizione, come le focaccine del fornaio di Piazza Istria, sulla strada tra casa e studio. Quanto adorano quelle focaccine bianche senza olio e senza sale, lievitate al naturale.

Ed il mio the di Natale che supera tutte le stagioni e regna tutto l’anno?
Quel sapore di cannella, arancia e mandorla bianca
conquista tutte le mie mamme. Non immaginate quante volte ho dovuto ordinarlo per loro dal mio fornitore trentino di the speciali: “Il thè lo ritiro quando vengo a ritirare il servizio, mi raccomando non te lo dimenticare, eh?”.

Trovo importante trasferire ai genitori queste sensazioni amorevoli, gentili e piene di cura, questi piaceri di sapori, profumi e competenze.

Perché loro mi fanno il dono più grande: scegliere me come interprete artistico dei momenti fondamentali della loro vita, affidandomi non solo la loro fiducia ma ciò che più hanno di prezioso: i bambini, gli Amori.

Perché un figlio rapisce il cuore e la mente di un genitore per l’eternità.
E non glieli ridà più.
Io lo so bene perché mio figlio mi tiene in ostaggio totalmente, da quando è nato.

Se loro mi affidano tutto ciò, come posso io non creare qualcosa di veramente unico, speciale ed artistico per loro? Non posso, infatti.
E mi impegno per crearlo. Tutte le volte in modo diverso perché ogni neonato, per me, è speciale e diverso.