Vorremmo dedicarle un servizio sulla nostra rivista Tutti Fotografi. Sarebbe disposta a rilasciarci un’intervista per il numero di aprile?

Certamente, rispondo io,  colta un po’ di sorpresa, mentre cerco di  contenere lo stupore.
La voce che mi parla dall’altro capo del telefono appartiene alla redazione del mensile Tutti Fotografi. Si tratta di una rivista che conoscevo già, dove alle recensioni sono affiancati articoli tecnici, interviste, consigli e commenti agli scatti dei lettori. Di tutto e di più in una veste grafica essenziale, che dà risalto alla protagonista indiscussa: la fotografia.

Copertina della rivista Fotografi

Una volta superata l’agitazione iniziale, mi sono chiesta cosa volessero sapere del mio lavoro i lettori di Tutti Fotografi: quale personaggio si celasse dietro l’obiettivo?
Quali sono i segreti per ottenere un bel servizio fotografico o una foto da copertina?
Come si fa a convincere una vera peste alta solo cinquanta centimetri a farsi fotografare?

Neonato in set fotografico

Mentre queste domande affollavano la mia testa, è bastato guardare lo studio, sommerso da giochi, cuscini colorati, pupazzi strambi e decorazioni enormi di feltro per set “last minute”. Accanto a questo caos scintillano le armi del mestiere, dall’attrezzatura alle luci, dalle pinze ai pannelli. Ed ho trovato in un lampo la risposta a tutti gli interrogativi: qualunque cosa mi avessero chiesto, ciò che importava era rispondere “veramente” alle domande della giornalista.

Se lo studio è diventato la mia seconda casa non è  perché sono una stacanovista che ha barattato la propria vita sociale con un lavoro onnipresente, ma perché ho una passione smodata per la fotografia e, nello specifico, per i ritratti che hanno come soggetti i bambini. Loro sono la massima espressione della spontaneità!

Fotografia tenera di neonato sul divano

Quello che cerco di fare scrivendo sul blog, nella vita di tutti i giorni e nel lavoro è  stabilire un’intesa sincera con chi mi legge e chi mi chiede un servizio fotografico per un bambino.
Allora, anche stavolta, mi sono cimentata nel raccontare un pezzetto della mia vita, con la speranza di riuscire a trasmettere l’entusiasmo con cui faccio il mio mestiere.

Sulla rivista ne è venuto fuori uno speciale di 9 pagine, con ben 11 fotografie, dal titolo “Roberta Garofalo: la fotografa dei bambini”. E non solo: gli occhioni scuri di Luca, uno dei miei newborn, nato ad agosto 2011, illuminano la copertina, mentre il direttore di Tutti Fotografi, Paolo Namias, nel suo editoriale introduce l’articolo che mi riguarda con parole d’apprezzamento che mi hanno commosso. Ancora adesso guardando la cover patinata arrossisco!
Tanti giovani fotografi mi scrivono chiedendo quali sono i miei assi nella manica quando fotografo. Di segreti particolari, formule magiche e algoritmi indecifrabili non ce ne sono. Bisogna avere pazienza, buon senso e delicatezza. Ovviamente la tecnica non va dimenticata, è la base su cui costruire il proprio stile, da arricchire con tutto ciò che fa la nostra vita. Dall’ultima mostra vista al nuovo prodotto acquistato al supermercato, dalla luce che filtra in camera da letto la mattina all’espressione di un passante per strada… Forse sono troppo poetica? Ma la fotografia è poesia!

Fotografia tenera di neonato

Scattare una bella immagine significa catturare il momento, fissare la leggerezza della spontaneità, cogliere l’attimo prima di un battito di ciglia. Magari mentre si è intenti ad avvicinare in punta di piedi il soggetto ritratto, cercando di muoversi come un ninja. Questa è una situazione che capita spesso a chi, come me, deve fotografare neonati!
Guardate, sentite, imparate.
Lo ripeterò sempre: è necessario conoscere la tecnica, padroneggiandola, ma da sola non basta. Come per altre forme artistiche, non deve mancare a chi si mette all’opera la giusta dose di stupore e meraviglia di fronte a una nuova sfida.
Stupitevi sempre dunque. Dietro ogni fotografia c’è una storia da raccontare, non solo per quel che rappresenta lo scatto finale, ma per tutto ciò che ti porta ad ottenerlo!

Qui il LINK  alla rivista, dove potrete leggere tutta l’intervista, da pagina 32 a pagina 39.
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