La premessa fondamentale per questo post è: io odio i bambini in posa!
Odio talmente il concetto di “pose per foto bambini” o il baby-posing, che anche quando ritraggo un neonato, ad esempio nel mio studio a Roma, lo faccio addormentare e lo inquadro esattamente come si è addormentato.
Che senso ha mettere i neonati nelle sacche, nei teli di garza, nelle ceste, con le manine e i piedini incastrati come fossero degli insetti rattrappiti?
Un bambino è prima di tutto vita pura, libertà, espansione psichica e fisica.
Ed è così che va raccontato fotograficamente. Certo anche a me è capitato di scattare in una situazione predeterminata, magari per esigenze di art director, ma nella mia pratica quotidiana di fotografa di bambini ho la mia tecnica e non la cambio.
I bambini non devono accorgersi di essere fotografati o meglio devono realizzarlo dopo un po’ …quando siete già a metà della scheda!
E per non accorgersene devono essere rapiti, intrigati, conquistati.
L’errore classico di tutti i genitori è rendere insopportabile lo scatto, perché si impegnano talmente tanto che appesantiscono il momento, che invece dovrebbe restare leggero e spontaneo.
Quali sono i trucchi del mestiere? Parlare e giocare.
1. PARLARE
Spesso mamma o papà scattano in silenzio, perché sono concentrati sulla ghiera del diaframma e dei tempi di scatto, dalle ciocche di capelli che coprono gli occhi, le pieghe del vestito…….e zitti zitti i bambini si sentono vivisezionati e li mollano li, da soli.
Invece raccontategli una storia: stimolate un racconto coinvolgente, una fiaba ricca di personaggi strampalati, e fingete di mettere a posto la fotocamera con i pulsanti ed i tasti, ed ogni tanto sbuffate perché c’è qualcosa che non funziona e fate click come per fare prove, ma sempre parlando.
Devono credere che in quel momento la cosa più importante è il vostro racconto e la fotocamera è fuori uso, dunque innocua: fermare quelle faccette estasiate per le vostre parole varrà il prezzo di uno stato di apparente schizofrenia per i passanti.
Dategli spazio verbale, che significa per loro spazio psichico: fate domande sulle loro passioni, i loro film preferiti, i loro amici, la scuola, tutta la loro piccola vita.
E’ molto divertente quando si raccontano: i bisticci con gli amichetti, la maestra che non li capisce, i tentativi di spionaggio cameratesco, tizio sta con caio e non fa giocare pincopallo, i capolavori di astuzia femminile già da nane per ottenere proseliti e seguaci…..e poi il giorno in cui l’amichetta del cuore si è fatta male ed il pronto-soccorso fai da te….sono tutti attimi di vita infantile che sono fotograficamente esilaranti quando vengono raccontati.
E, dulcis in fundo, la parte in assoluto che preferisco: parlare di amore, dei loro amori e se non fanno outing da soli dategli una spintina suggerendo il nome giusto e cominciate a scattare a raffica perché le facce e le smorfie che fanno per svicolare o precisare con dovizia di dettagli i loro primi approcci sentimentali sono fotograficamente irripetibili.
E se volete, raccontategli di voi, della vostra infanzia, delle marachelle che combinavate da piccoli, delle punizioni assurde che vi hanno dato mamma e papà…sono talmente curiosi di conoscere tutto di voi che stanno attenti e perplessi e vi guardano con una tale intensità dritto negli occhi che non riuscireste ad avere quella stessa posa con nessun “guarda un attimo qui” né urlato né implorato.
2. GIOCARE
Può forse pensare un bambino che se mamma e papà stanno giocando con lui scattano anche fotografie nello stesso momento? Nooooo perché per loro sarebbe da pazzi!
E allora mettetevi a giocare a pallone con la macchina al collo, sedetevi per terra uno di fronte all’altro e tiratevi una pallina, un pupazzo qualcosa che va lanciato, preso e rilanciato.
Travestitevi e mettete su uno spettacolino solo per loro, e fateli recitare insieme a voi. Giocate a nascondino, dietro agli alberi, allo scivolo, alle casette di legno: cuccu-settete è sempre un gran successo se riuscite a fare click quando con metà faccino sbucano dall’albero o escono dal tunnel dello scivolo!
Giocate a farvi rincorrere e poi giratevi all’improvviso e scattate…o correte all’indietro se avete un DNA da gambero.
Insomma fate di tutto….quando sentite che sta per arrivare un attacco di angina…beh allora fermatevi.
La regola è: divertitevi come loro se non di più!
La cosa che più sconvolge i genitori durante le mie sessioni con i loro bambini è il mio stato di devastazione fisica a fine shooting e la soddisfazione che ho stampata sulla faccia per due ore di gran divertimento.
E i “loro” bambini che non vogliono più tornare a casa!
Questo perché se ci mettiamo al loro stesso livello, non solo ci fa tanto bene allo spirito, ma ci garantisce degli scatti davvero spontanei e veri!
Vorrei lasciarvi parafrasando “ad hoc” il grande Steve Jobs: BE FOOLISH, BE CLICKING!
(Pubblicato su DONNAMODERNA.IT – aprile 2013)
bellissime foto…i miei bimbi si mettono in “posa” e quindi mi “serve” quando faccio foto a monumenti etc…xhè a me piacciono + le foto che li ritraggono insieme a quel qualcosa che andiamo a vedere anche se poi le foto scattate così senza preavvertire sono forse migliori.
Con questo ti sei superata Roberta :))
Non sono consigli scontanti, perché penso che chiunque, scattando ai bimbi più grandicelli, finisca per concentrarsi sullo scatto e non su di loro, e come si stufano! Si arrabbiano pure..ho delle foto di mia sorella con le braccia davanti al viso, infastidita! 😀 Adesso invece la fotografo mentre chiacchieriamo, lei fa di continuo domande su tutto, e le piace sentirmi parlare di me da piccola. I tuoi sono consigli OTTIMI! Mi hai dato anche altri spunti.
P.S. per quanto riguarda le foto ai neonati..odio quando li mettono con le manine sotto al mento che sorreggono la testa, mentre dormono, hai presente? Non sopporto quella posa, è il massimo dell’innaturalezza. O quando mettono coroncine o ali..Sono talmente belli al naturale, con le loro bocchine e i loro occhioni, in mezzo a copertine e cuscini, che non serve altro 🙂
(a meno che i genitori non abbiano una qualche passione, che vorrebbero rappresentata in un paio di scatti. Ad es. io che ho la passione per le valige, in due-foto la metterei) :))
La bambina sdraiata di pancia nuda con sfondo blu é la sosia di mia figlia,é impressionamte!mi sono spaventata!giuro