L’amore per la fotografia è esploso nella mia vita a 18 anni.
Ed è ovviamente legato ad una storia d’amore.
Come poteva, una super romantica come me, non innamorarsi di un giovane ragazzo moro e, all inclusive, anche del suo hobby preferito?
Ore ed ore in camera oscura ad osservare paesaggi ed architetture prendere lentamente forma in bacinelle arancioni, colme di liquido.
A lui devo il primo ritratto della mia vita.
Da lui ho imparato ad osservare muta, come un vero assistente.
Spesso uscivamo dall’università con la macchina fotografica nello zaino, per catapultarci in una Roma inondata di luce.
Io sognavo di diventare una scrittrice. Lui, un giornalista fotoreporter. Oggi, io sono una fotografa e lui un docente.
Scrittori entrambi, ma a tempo perso. Abbiamo anche figli della stessa età … che non fotografano nulla, purtroppo. Forse qualche selfie.
Di quegli anni, mi restano tante stampe in bianco e nero, chiuse come preziosi gioielli in una scatola. Ed ho imparato che una stampa ha mille vite, può raccontare mille storie sempre diverse, può richiamare mille ricordi e rievocare mille sensazioni dimenticate.
Come le meravigliose petites madeleines di Proust, insomma.

foto su carta fotografica fine art, esempio di confezione
Quando deciderò di smettere di fotografare (perché quel giorno prima o poi arriverà anche per me), mi consolerò sapendo che in questi anni, tutti i miei bambini conserveranno immutati i ricordi che ho creato per loro, con la mia testa e con il mio cuore.
Li vedranno appesi alle loro pareti, nelle cornici, negli album, nei fotolibri che gli lascerò. Potranno godere delle mie fotografie che parleranno di loro, per tutti i giorni che avranno davanti.
E così, come loro stessi esisteranno nelle proprie stampe, un pezzettino di me rimarrà in ognuna di esse.
Oggi, purtroppo, molti fotografi costruiscono la loro offerta commerciale consegnando solo ed esclusivamente file. È una scelta che attuano per comodità e per mantenere costi bassi e molto concorrenziali.
Scelgono la via più facile, per vincere sul momento.
Allo stesso modo, esistono giovani clienti che non si aspettano proprio un prodotto stampato: non l’hanno mai visto, non gli viene mostrato, non sono educati a pretenderlo, ogni volta.
E non sanno, a loro volta, cosa si perdono.
Sono inconsapevoli al punto da preferire un file ad una stampa.
Gli dà sicurezza il fatto di poter stampare da soli le proprie fotografie in qualsiasi formato e supporto desiderato.
E per questo motivo, la prima cosa che chiedono ad un professionista che si è costruito la sua realtà artistica sull’immenso valore di una stampa di qualità, è: “lei mi dà anche i file, vero”?
Chissà se avranno mai considerato quante di queste foto digitali stamperanno un giorno?
Sono sicura che saranno poche, molto poche. Saranno conservate su chiavette o CD ma non avranno altra vita se non questa breve, brevissima che gli viene consegnata all’istante.
Quante ne potranno rivedere? Perché la foto stampata può essere facilmente ammirata mille e più volte. La foto digitale no: persa negli archivi, negli hard disk che spesso si rompono, salvata in cartelle di cui non ricordiamo più il nome.

foto su carta fotografica fine art: è la carta professionale predisposta per i pigmenti di inchiostro che prenderà, per la resa cromatica e per la gamma dei bianchi e dei neri
Il mio obiettivo è quello di rendere felici e soddisfatti i miei clienti. Come tutti. Ma so che per farlo devo spiegare loro che ciò che li rende felici oggi non sarà la loro felicità domani.
Per farli felici anche domani devo offrire loro qualcosa da portare nel proprio futuro.
Sono una fotografa di famiglia e catturo attimi destinati a durare per sempre.
Dovranno scaldare il cuore a genitori che un giorno, improvvisamente, si ritroveranno figli adulti, ma non dimenticheranno mai i loro piccoli musetti, i capelli a boccoli ricci, le manine paffute, le smorfie da adorabili piccole canaglie.
Magari li avranno tutti li davanti a loro, al pranzo della domenica, li sentiranno parlare di lavoro, amori, amici e poi anche di figli.
Ma, mentre li guarderanno e li ascolteranno con attenzione, nei loro occhi scorreranno altre immagini, molto definite: quelle che gli avrò consegnato nel tempo, sotto forma di stampe. E che loro di tanto in tanto si andranno a sbirciare. Per respirarle nuovamente, a pieni polmoni, anche se i loro figli sono ormai sono cresciuti. I file digitali non assicurano questa eternità.
E portano con se molte problematiche che resteranno irrisolte per quei genitori che li hanno ricevuti come unico prodotto in seguito ad una sessione fotografica:
- non avranno mai il tempo di stamparle: la loro vita andrà sempre di corsa e l’ultimo dei pensieri sarà stampare fotografie da quei file ricevuti in consegna.
- se stamperanno, sceglieranno laboratori fast print, con stampe di bassa qualità ma ad un ottimo prezzo. Senza conoscere mai la differenza che c’è tra una stampa fine art ed una commerciale. Se ne accorgeranno nel tempo, quando i colori sbiadiranno, i dettagli si
perderanno e tutto si annacquerà, come la loro memoria. - prima o poi li danneggeranno, li perderanno o non sapranno più dove vederli, come aprirli, come salvarli in altri supporti digitali. E la decadenza del digitale trionferà: la tecnologia galoppante renderà tutto obsoleto, a piccole tappe ravvicinate. Basta pensare al CD: chi riceve file in CD oggi non potrà aprirli in un solo computer domani. Così come la generazione dei nostri genitori oggi non sa cosa farsene dei floppy disk di ieri.
- non saranno mai tutti sufficientemente abili ad effettuare continui back up, per tenere il passo con i cambiamenti tecnologici, mutando supporti su supporti, in continuazione.
- se si affideranno ad un servizio cloud, dovranno essere molto fortunati nel saper riconoscere e scegliere proprio quell’azienda che non cesserà mai la sua attività e non li dissolverà nella stessa nuvola del loro account.

Solo le stampe di altissima qualità resisteranno alla prova del tempo. Ed ancor prima di ricevere un cliente in studio, ancor prima di pensare a come interpretare artisticamente i suoi bambini, spendo tutte le mie energie per spiegare cosa gli consegnerò nelle mani, quale sarà il vero valore del suo investimento in un servizio fotografico con me.
Sento doveroso spiegargli per bene perché non gli offro un disservizio molto più conveniente per me e molto più economico per lui.
Creo prima (e mostro dopo) immagini che possono essere trasformate in vere e proprie opere d’arte, in esclusiva per i miei genitori, da ammirare per le generazioni a venire.
Perché tutta la vita di una vera fotografia è in una vera stampa fotografica.
Così come, il mio futuro, iniziò guardando in religioso silenzio quelle bacinelle arancioni.
Ma, a quel tempo, non lo sapevo ancora.