Oggi vi racconto di come scegliere i vestiti per servizio fotografico per il vostro bambino. L’ispirazione per questo post è arrivata una mattina in cui, dopo aver urlato per almeno trenta minuti  spronandolo a vestirsi in modo decente e dopo esserci riuscita solo infilando i vestiti ad una specie di spaventapasseri immobile davanti a me, me lo sono ritrovato in ascensore cambiato e rivestito di tutto punto, esattamente come voleva lui, per giunta fischiettante nel tentativo di “buttarla in caciara” (come si dice a Roma).
Ormai era troppo tardi, si andava a scuola comunque.

Peccato che nella fretta di fregarmi, non si fosse accorto di aver infilato i pantaloni sbagliati: quelli con una Z di Zorro sotto al sedere, pronti per il negozio di rammendo rapido.
Peccato che dopo poco, la bidella al telefono mi implorasse di portargli un altro paio di pantaloni perché i compagni di scuola lo prendevano in giro e lui piangeva a dirotto.
Peccato che un altro tipo di mamma (più tosta e più saggia), lo avrebbe lasciato annegare nelle lacrime frustranti della sua stupidità.
Peccato che io…. sono io……..e gli ho portato subito il cambio!
Ma quella mattina  ho pensato e ripensato al fatto, ho cercato tutti i motivi, ho ripescato tra le buone letture di psicoanalisi infantile (applicata e non) che mi sono sparata durante i 9 mesi di gravidanza, ma proprio non riuscivo a capire come risolvere questa semplice situazione: mio figlio ha dei gusti raccapriccianti nel vestire, non accoppia i colori, non accoppia i tessuti, insomma veste come viene e come gli gira al momento!

Ora voi capirete che per una madre fotografa, che si bombarda di set  e di magazine per cercare sempre l’ispirazione, la pena del contrappasso…è avere un “anti-Vogue” dentro casa!
Quei vestitini così carini che gli compriamo mentre sono a scuola, che poi gli mostriamo teneramente a casa (ricevendo in cambio un tiepido sorriso di compiacenza), ecco anche questi vestiti passano e vanno: nel senso che dal negozio passano direttamente nel loro armadio e poi saltano subito…….nel dimenticatoio! Dove ci restano finchè qualche cara amica non partorisce ed allora si tirano fuori per farli rinascere a nuova vita.

Mi sono divertita a fotografare come “lo vorrei io” e come invece “si vuole lui”.
Ho accostato nella stessa immagine un meraviglioso completo kaftano di lino bianco, comprato con tanto amore nel negozio di una mia amica (e MAI indossato neanche sotto tortura nè sotto ricatto) accanto alla sua maglietta preferita ed ai suoi pantaloni “millestagioni”, reduci da un pomeriggio nel parco!
Non so da voi, ma a casa nostra, anche se fuori fanno 40 gradi all’ombra, impieghiamo sempre parecchio prima di passare dalla manica lunga alla manica corta. Spesso rasentiamo l’arrivo dell’autunno!

Vestiti per servizio fotografico

Poi, ho voluto fotografare l’oggetto più allucinante che gira dentro casa: le sue scarpe. Sapete che noi compriamo tutti gli anni lo stesso identico modello, colore e marchio di scarpe? Non so come mai, ma non cambia, neanche se gli dici che la fabbrica ha chiuso ed ha licenziato tutti gli artigiani che le fabbricavano. Se tra i  miei lettori ci fosse uno strizzacervelli infantile,  lo supplicherei di aiutarmi a capirne il motivo, perché questa cosa prima o poi mi farà uscire pazza.

Dunque cosa c’è di meglio di una bella foto con le sue schifezze in primo piano, con lo stretch che ormai è diventato un orrendo velluto spelacchiato  e nello sfondo, poeticamente sfocati, quel magnifico paio di mocassini blu che gli ha comprato il nonno Dio-solo-sa-dove  e che non sono mai stati indossati perché “mamma io, con i chiodini gommosi sotto le scarpe, non ci vado in giro”.

Scarpe per servizio fotografico

Ecco, in questo post ho voluto giocare così: 2 sole foto tanto per rendere l’idea, per suggerirvi di trovare quei  dettagli evocativi fondamentali per fare  un ritratto ai vostri bambini un po’  diverso dal solito, che rappresenti  “l’essenza”  della loro crescita e della loro consapevolezza del mondo.
Io mi fermo a due immagini perché altrimenti la crisi depressiva incombe, ma voi se avete fegato potete continuare!

Il gioco fotografico di oggi è: com’ è…….. e come vorrei che fosse.
E forse vi consolerà sapere…..che quando saranno adolescenti…………rimpiangerete quello che avete fotografato oggi!
Dura la vita del genitore, eh? Eppure ce l’avevano detto…..ma chi gli ha creduto?

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